il mondo di
Mercante in fea
Conosciamo insieme Genova
Nel video qui accanto, puoi vedere le autrici del gioco Mercante in fea con il mitico Mugugno Genovese, che ha certificato la genovesità del gioco. Insieme, commentano la carta del “Mogognon” 🙂
La scatola di questa versione zeneize del gioco tradizionale non contiene solo carte illustrate per giocare, ma anche tanti approfondimenti che il banditore può usare per condire la sua asta. Leggendole, potrete scoprire divertendovi tante curiosità sulla città, la sua storia e le sue tradizioni.
Ti diamo il benvenuto a Genova da questa pagina di contenuti e di curiosità che arricchiremo strada facendo.

Cosa trovi
in questa pagina
Curiosità sul mercante in fiera
Che origini ha il Mercante in fiera?
L’invenzione viene fatta risalire al 15202, quando il veneziano Geronimo Bambarara iniziòa vendere alle persone biglietti per partecipare all’estrazione di un premio, come in una sorta di lotteria.
Il gioco come lo conosciamo oggi, però, viene citato per la prima volta da Gasparo Gozzi nel 1755 e poi persino in una lettera scritta da Wolfgang Amadeus Mozart. Dalla seconda metà dell’Ottocento, iniziano a diffondersi i mazzi di carte speciali.
Il gioco ha avuto successo anche in versioni televisive.
Come si gioca al mercante in fiera?
Alcune delle carte in uno dei mazzi sono messe all’asta da una persona scelta per fare il banditore, che deve mettere tutto il suo spirito e la sua eloquenza per rendere tutto più divertente.
Per l’asta, si possono usare monete, come oggetti, dolci, frutta secca, bigliettini. La somma raccolta viene suddivisa per i premi.
Vengono scelte e posizionate sul tavolo, coperte, da 3 a 6 carte del mazzo non utilizzato in precedenza: saranno le carte vincenti su cui verranno posizionati i premi.
I giocatori possono effettuare eventuali baratti o compravendita delle carte rimaste.
Qualcosa di zeneize




